Vacanze nel Salento? Ecco cosa visitare sul versante Ionico
Definire il Salento in poche parole è opera ardua: ogni borgo o luogo ha la sua anima e le sue caratteristiche. Questa regione che occupa il “Tacco della Puglia” comprende coste sabbiose oppure rocciose e selvagge; conserva tradizioni che affondano le radici in un lontano passato quando ancora si parlava il griko e si ballava freneticamente al ritmo di tamburelli per scacciare via il dolore causato dal morso di una tarantola.
Se la costa salentina sul versante ionico si caratterizza per un aspetto più selvaggio, non mancando lidi dall'aspetto caraibico e pittoresche cittadine dal ricco patrimonio storico.
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Indice
Da Santa Maria di Leuca a Torre San Giovanni
Punto di partenza per visitare la costa ionica è Santa Maria di Leuca: gli antichi romani la soprannominarono “De Finibus Terrae” e tale appellativo è rimasto anche oggi. Si fa presto a capirne il motivo visto che dal settecentesco Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae e dal vicino faro si gode di una vista sull'infinito, dove pare i due mari (Adriatico e Ionio) si fondano.
Dopo un'occhiata alla bellissima Cascata Monumentale che collega la stessa basilica al sottostante porticciolo e costeggiata da una scalinata di 296 scalini, si possono raggiungere alcune tra le località più note del Salento, come Pescoluse, nel territorio di Salve: lo scenario che si presenta davanti al visitatore è caraibico, con una spiaggia di soffice sabbia bianca lunga 5 km, lambita da dune e un mare straordinariamente cristallino dai bassi fondali.
Proseguendo verso nord, a 16 km da Pescoluse, ecco Torre San Giovanni, una Marina del comune di Ugento. Il nome di questo piccolo borgo di pescatori deriva dalla presenza di un'antica torre di guardia voluta, come altre lungo tutta la costa salentina, da Carlo V per contrastare i nemici saraceni provenienti dal mare. Non bisogna dimenticare che qui la costa è Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento, comprensivo di zone palustre, dune e serre (intese come promontori calcarei attraversati da canali di origine carsica): il mare antistante inoltre abbonda di posidonia oceanica, segno inequivocabile della purezza delle acque.
La “bella” Gallipoli
Prossima tappa imperdibile nel corso di un tour sulla costa ionica salentina è Gallipoli, la “città bella” come suggerisce l'origine del nome (kalé-polis). Il vero gioiello della cittadina è il suo centro storico, tripudio di stradine, frantoi ipogei e palazzi nobiliari, sito letteralmente su un isolotto collegato al resto della città da un ponte in pietra.
Molte sono le bellezze architettoniche racchiuse dalla cinta muraria che sfocia nell'iconico Rivellino, torrione circolare affacciato sul mare: dalla Cattedrale di Sant'Agata, dalla bella facciata in carparo, alla Chiesa di San Francesco, con all'interno la sinistra statua del Mallandrone che rappresenta il ladrone cattivo crocifisso affianco a Gesù. La leggenda riguardo questa statua dal ghigno malefico narra che talmente il Mallandrone si dispera per le sue sorti che le vesti si lacerano così velocemente che sono cambiate effettivamente ogni anno.
C'è poi la Chiesa della Purità, con l'antistante omonima spiaggia che al tramonto regala scorci meravigliosi.
Santa Maria al Bagno
A due passi da Gallipoli sorge Santa Maria al Bagno, interessante per due memorie storiche. La prima caratterizza lo skyline della cittadina e si tratta delle Quattro Colonne, ovvero i quattro angoli rimasti dell'antica Torre di Guardia del 1550. C'è poi un importante Museo della Memoria che ricorda la generosità del borgo quando ai tempi del secondo conflitto mondiale diede rifugio ai profughi ebrei.
Meta finale: Porto Cesareo
Sulla strada per Porto Cesareo si incontra un vero e proprio gioiello naturalistico: il Parco Naturale Regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano.
Vi si accede da Villa Tafuro e, superato un lussureggiante sentiero immerso nella pineta, si arriva al cospetto della incontaminata Baia di Porto Selvaggio, incastonata tra basse scogliere, assai invitanti per gli amanti dei tuffi. La piccola spiaggia di sassolini è bagnata da un mare straordinariamente turchese ed è separata dalla vicina Baia di Uluzzo attraverso la diroccata Torre dell'Alto. Quest'ultima insenatura si caratterizza per la presenza di gelide sorgenti di acqua dolce che sfociano proprio nelle antistanti acque.
Ed ecco infine Porto Cesareo, l'antica Portus Sasinae che sorprende con i suoi ben 17 km di costa sabbiosa stretta in un meraviglioso abbraccio tra la pineta ed il mare, dal quale emerge la famosa Isola dei Conigli, raggiungibile anche a nuoto: qui, dove in passato venivano allevati conigli, oggi abbondano specie vegetali endemiche quali l'iris revoluta presso lo “Scoglio del Mojusu”.
I fondali di Porto Cesareo sono assai interessanti perché ricchi non solo di vita marina e di prateria sommersa di Fanerogame, ma anche di storia: non è raro incontrare anfore greche e romane, un anello dorato fenicio con strane iscrizioni benauguranti e soprattutto le 7 monumentali colonne marmoree adagiate sui fondali, presumibilmente parte del prezioso carico di un vascello romano naufragato circa 1800 anni fa proprio nelle acque antistanti Porto Cesareo.