Le torri costiere del Salento: per una vacanza tra mare e trekking
Le torri costiere del Salento sono un tratto caratteristico che parla della storia e dell'identità di questi luoghi. Il sistema di avvistamento del '500 segna anche percorsi ideali per il trekking alla scoperta dell'entroterra e di splendidi panorami.
Indice
Le torri costiere del Salento
Il Salento è costellato di torri costiere di avvistamento, la maggior parte delle quali furono fatte costruire da Carlo V a causa delle continue incursioni di Saraceni.
Fin dal 1480 fu chiaro che sia la costa ionica che quella adriatica necessitavano di un sistema di difesa, specie dopo il cruento sacco di Otranto, che vide l'eccidio di almeno 800 abitanti inermi.
Oggi rimangono visibili 57 torri, molte delle quali sono ormai in rovina e altre che invece si sono mantenute in ottimo stato di conservazione e, in qualche caso, sono ancora accessibili.
Come strutture di difesa, nel corso dei secoli furono costruite le caratteristiche masserie. Oggi, dopo anni di completo abbandono, sono state recuperate e riconvertite in strutture ricettive, come ad esempio Masseria Chicco Rizzo, tra Lecce e Otranto.
Le torri costiere del Salento hanno dato il nome anche alle località ed è per questo che non è difficile tracciare gli itinerari nel vicino entroterra dove fare trekking e camminate lente.
Il trekking stesso è uno degli aspetti insoliti quanto sorprendenti della "terra tra i 2 mari", che riserva sorprese anche a chi ama scoprire il territorio tra mare, zaino in spalla e scarponcini.
Ecco allora alcuni dei percorsi dove si può fare trekking nel Salento e magari, a fine giornata, tuffarsi in un mare limpido con scorci paesaggistici incantevoli.
Da Torre Uluzzo e Torre dall'Alto
Tra queste 2 torri si trova il Parco Naturale di Porto Selvaggio a nord di Gallipoli. È un'area protetta accessibile anche agli amanti delle lunghe camminate immerse nella macchina mediterranea, con i suoi profumi misti a quelli del mare.
Grazie alla creazione del parco naturale l'area è pressoché incontaminata. Le escursioni nella quali potrete avventurarvi si snodano attraverso la strada che parte dalla località di Santa Caterina per salire proprio di fronte a Torre dell'Alto. È una delle torri costiere salentine meglio conservate, caratterizzate da una maestosa scalinata sorretta da archi. La sua ubicazione si trova su uno sperone di roccia detto "della dannata", in quanto pare che qui una donna, promessa sposa infelice e innamorata di un altro uomo, sì gettò dal dirupo.
Nelle vicinanze si trova l'abbazia medioevale di Santa Maria dell'Alto e da qui si ammira un panorama che spazia sulla rigogliosa pineta e fino a Gallipoli.
Proseguite attraversando sentieri e gradoni in pietra fino a raggiungere la bella baia di Porto Selvaggio, dove fare un bagno ristoratore.
Nel tragitto incontrerete diverse grotte naturali, come quella di Capelvenere, all'interno della quale sono stati ritrovati reperti che vanno dal periodo Neolitico a quello medioevale.
Sono 23 le grotte lungo questo tratto di costa formatesi nei millenni, per i fenomeni carsici a cui è soggetta la zona.
Potete visitare anche la Grotta del Cavallo, così chiamata per il rinvenimento di scheletri equini e che si trova in una zona rocciosa molto vicina al mare. È qui che sorge la Torre Uluzzo in parte crollata e l'omonima baia in un contesto selvaggio e spettacolare.
Torre Sant'Emiliano e la Grotta dei Cervi
Torre Sant'Emiliano si trova a Porto Badisco, rinomata località balneare che vi offre uno scenario inusuale della costa salentina. Vi troverete di fronte a un paesaggio roccioso nel quale si alterna la macchia mediterranea a bassi arbusti. Della torre, tuttavia, ormai rimane sono la base. Era di forma conica con un solo ambiente e da qui si avvisavano le altre torri e le masserie fortificate vicine con i più classici segnali di fumo.
La zona ricorda un panorama scozzese, dove incontrerete una piccola baia ideale per un bel bagno.
Anche in questo percorso non manca la sorpresa di un'antichissima grotta, quella dei Cervi, famosa per il ritrovamento di iscrizioni rupestri, utensili e ceramiche, tanto da far pensare che sia stata considerata nella preistoria un importante luogo di culto apotropaico.
È un percorso di 6 km che permette di godere delle 3 caratteristiche di questa terra: il mare, il sole, il vento.
Torre dell'Orso e i faraglioni
Torre dell'Orso è una località del Comune di Melendugno ed è il luogo per eccellenza dove fare il trekking costiero. La torre in parte crollata è a forma quadrangolare e si trova a pochi metri su uno spuntone di roccia di fronte al mare. Qui cambia anche il paesaggio, che da roccioso diventa tufaceo e bianchissimo.
Un itinerario circolare che parte dalla splendida località di Roca Vecchia con le sue acque limpide, vi porterà alla pittoresca Grotta della Poesia. Il crollo della volta l'ha trasformata in una piscina d'eccezione dove d'estate i turisti si tuffano e godono di uno scenario carsico unico.
Da qui raggiungerete la spiaggia di Torre dell'Orso dove ammirare gli scogli denominati “Le Due Sorelle” e più avanti la Grotta di San Cristofaro, all'interno della quale ci sono iscrizioni rupestri raffiguranti antiche navi a vela.
Il panorama qui si caratterizza per le dune e la bassa vegetazione composta per lo più di ginepri. La prosecuzione di questa passeggiata lenta vi svelerà lo spettacolo dei faraglioni di Sant'Andrea, con alti spuntoni che sorgono maestosi dal mare e che abbagliano per il loro candore. Il percorso è di circa 12 km e, nell'ultimo tratto, attraverserete sentieri immersi nella macchia mediterranea.