Marina di Novaglie: uno storico porticciolo incastonato nella roccia salentina

Marina di Novaglie. Chi è? Può sembrare il nome di una donna nativa di Novaglie. Ricorda, quasi, la canzone di Rocco Granata “Marina, Marina”. Invece è una località balneare della costa adriatica salentina.

Dove si trova esattamente? Cosa c’è da vedere? In questo approfondimento ti accompagniamo alla scoperta di Marina di Novaglie. Scopriamo la sua storia, la sua localizzazione geografica, contesa tra alcune città della provincia di Lecce.

Già dal nome del posto, è facile intuire cosa aspettarsi. Solo cose belle, naturalmente. Ebbene sì. A Marina di Novaglie ci sono insenature naturali di tutto rispetto. Tra grotte e calette, si approda allo storico porticciolo che la contraddistingue.

Chi è pronto a indossare questo gioiello fatto solo di sule, mare e ientu? Buon relax!

Marina di Novaglie: le sfaccettature di una storia forgiata da laure basiliane e approdi

Secondo quanto riportato su HD Salento, la storia di Marina di Novaglie si presenta nella sua unicità. Una località marina, forgiata da laure basiliane e punti di approdo. Che cos’è una laura basiliana? Ce lo spiega il FAI (Fondo Ambientale Italiano). La laura qui non è un’amica o parente, cui ci si rivolge con il tradizionale articolo determinativo. Scherzi a parte, si tratta di un modesto insediamento monastico.

A Marina di Novaglie, così come in altri luoghi (come, ad esempio, le grotte di Maida, in provincia di Catanzaro), sorgono questi monasteri nel corso del Medioevo. Tipiche della cristianità ortodossa, tali costruzioni raggruppano celle o grotte. E vicino ad esse, c'è di solito una chiesa, che serve ai monaci basiliani per i loro momenti di raccoglimento in preghiera. Ecco perché si preferiscono questi luoghi. Proprio per il silenzio, di cui abbiamo tanto bisogno.

Quindi, Marina di Novaglie è rinomata fin dai tempi antichi. Le sue grotte, dapprima, fungono da luogo di preghiera per i religiosi. E poi, esse servono ai pescatori che cercano riparo e lì lo trovano. Non solo. Stando alle testimonianze storiche pervenute, la denominazione di Novaglie trarrebbe la sua origine esattamente dalle opere di bonifica cui è stata sottoposta la zona. C'era inquinamento? Affatto.

Marina di Novaglie, anticamente, è una località ricca di boschi e terreni rocciosi. A seguito della trasformazione artificiale, quei luoghi diventano edificabili per gli insediamenti umani. La presenza dell’acqua dolce, al contempo, ha attratto i pirati saraceni. Così, la popolazione locale stanca delle continue invasioni pensa di erigere la Torre del Porto, per difendersi.

Marina di Novaglie diviene protagonista portuale anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Di fatto, si narra che qui le navi militari vi attraccassero, utilizzando la zona come avamposto.

Marina di Novaglie: una località balneare contesa tra alcuni comuni

Perché Marina di Novaglie sarebbe una località balneare contesa tra alcuni comuni? La risposta è semplice. Questo luogo è una frazione del comune di Alessano, però si trova in uno spazio, per così dire, condiviso anche tra i comuni di Corsano e Gagliano del Capo.

Secondo la fonte di MareSalento.com, Marina di Novaglie è a tutti gli effetti un’insenatura naturale che fa parte di due posti altrettanto degni di nota:

La morfologia di Marina di Novaglie si presenta alquanto selvaggia. Cioè non ci sono spiagge, ma in cambio si può assaporare una costa audacemente frastagliata. Per chi ha difficoltà a nuotare o più semplicemente desidera trascorrere del tempo in relax, il punto ideale è quello tra Punta Pizzo e Punta Rossa. Qui c’è una baia nella quale la scogliera è più bassa.

Marina di Novaglie: una personalità scolpita nella roccia dal sapore preistorico, infernale e placido

Marina di Novaglie sfoggia una personalità dotata di varie sfaccettature. In quanto territorio marino, essa vanta delle grotte dai nomi pittoreschi. Le insenature naturali si possono visitare, in particolare, praticando alcuni sport acquatici, ossia:

  • Snorkeling
  • Canottaggio
  • Kayak
  • Canoa

Forse delle modalità meno ortodosse, per chi gradisce la comodità, ma certamente più suggestive. Sì, perché in tal modo si guardano da vicino i fondali. Ed il mare diventa un libro aperto.

In questo approfondimento, scandagliamo Marina di Novaglie in base alle nostre possibilità, con i piedi per terra. Tuttavia, nulla è impossibile. Non è detto che non avverrà un’immersione da sogno. Nel frattempo, conosciamo le grotte i cui nomi accendono la bramosia del viaggio.

La Grotta del Porto Vecchio, altresì nota come Grotta della Madonnina si trova proprio nell’area dell’omonimo porto. Alla sua sommità c’è un ripiano erboso. Perché la grotta è detta anche della Madonnina? Per via di una roccia bianca che ne ricordava le sembianze. Oggi la roccia, però, è franata.

La Grotta Azzurra è detta così per il colore del mare che la caratterizza. La cavità è munita di due ingressi. Poi, al suo interno c’è una camera, ulteriormente divisa da una barriera rocciosa.

La Grotta del Diavolo si trova nel golfo di Marina di Novaglie, vicino a Punta Rossa. Il motivo del suo nome infernale? Deriva dall’oscurità che l’avvolge dentro. La grotta in sé è poco profonda. Tuttavia, nella camera interna c’è un inghiottitoio. Su questa grotta sono evidenti ancora i resti di una torre diroccata.

Infine, citiamo le Grotte Cipolliane, che sono due, con due camere sovrapposte. Una camera a livello del mare, mentre l’altra è sovrapposta. Nello specifico le grotte in questione sono:

  1. Grotta del Presepe, la cui conformazione assomiglia esattamente alla Natività;
  2. Grotta dell’Elefante, chiamata così perché la sua forma sembra quella di un elefante. E non solo. Su questa grotta sono stati rinvenuti i reperti fossili di un ciottolo inciso, risalente al Paleolitico.

Marina di Novaglie: a tutto tuffo, in una località balneare che soddisfa curiosità e voglia di divertirsi

Concludiamo l’approfondimento su Marina di Novaglie con un ponte. Nei pressi di questa località balneare c’è il Ponte “Ciolo”, noto per la sua altezza di ben trenta metri. Vi accorrono gli appassionati di tuffi estremi. Perché è stato costruito questo ponte?

Secondo le informazioni disponibili sul sito istituzionale di Gagliano del Capo, il Ponte “Ciolo” è stato realizzato negli anni ‘60. La sua funzione è quella di collegare entrambe le sponde del canale di Ciolo, poiché l’azione erosiva dell’acqua ha creato una profonda gola. La larghezza del ponte è di dieci metri, mentre la sua lunghezza è di 60 metri.

La sua costruzione è frutto del talento di un ingegnere di Carmiano, in provincia di Lecce, Antonio La Tegola. Egli nasce nel 1931 e la sua carriera è costellata di successi architettonici per numerosi ponti nel mondo. Ispirandosi alla tecnica dell’ingegnere svizzero Robert Maillart, l’architetto autoctono realizza un’unica campata in cemento, con una volta sottile.

Ecco spiegato perché a Marina di Novaglie si giunge a tutto tuffo. Come si può resistere all’incanto delle insenature naturali ed al richiamo di sfidare i propri limiti?