La Maddalena: fascino e posizione strategica di una terra tra antico e moderno nelle Bocche di Bonifacio
La Maddalena è un comune in provincia di Sassari. Sebbene questa località balneare della Sardegna non abbia certo bisogno di presentazioni, essa racchiude in sé il fascino dato dal suo retaggio. E non solo. La sua particolarità risiede esattamente nella posizione strategica, poiché La Maddalena si trova nelle Bocche di Bonifacio.
Cosa rende speciale questo comune? È scontato dire il mare. Lo sappiamo già. Noi, invece, scandagliamo i fondali della sua storia, tra antichità e modernità. In questo approfondimento intendiamo invitarti alla scoperta de La Maddalena verace, quella che vuol farsi conoscere nella sua interezza.
Se dovessimo ritrarre questo luogo in una cartolina, allora diremmo semplicemente che qui c’è un’acqua cristallina, dalla quale emerge il fondo del mare. Quasi fossero solo pochi centimetri di profondità. E invece c’è molto di più. I pesci dalla bellezza straordinaria viaggiano con stile e grazia. Le barche attraccano a La Maddalena, dando l’impressione di voler permanere qui per l’incanto. E intanto le nuvole si specchiano nelle onde, cercando di capire se il loro aspetto sia sereno o in procinto di una burrasca.
Pura poesia, di fatto. Questa terra, però, offre altro da scoprire e gustare. Quindi seguici, se desideri un viaggio sensoriale, nelle cui maree si custodiscono forza e personalità uniche. Buona lettura!
Indice
- La Maddalena: una terra che sorge come tappa ambita, fin dalla Preistoria, nell’arcipelago delle Cunicularie
- La Maddalena apre le sue porte per condurti alla (ri)scoperta del suo animo caloroso e tenace
- La Maddalena: un piatto di leccornie tra svago e buona cucina tutto da gustare
- La Maddalena in un piatto di Maccarones a ferrittus, conditi con la ricotta
La Maddalena: una terra che sorge come tappa ambita, fin dalla Preistoria, nell’arcipelago delle Cunicularie
Il comune di La Maddalena conta quasi undicimila abitanti. Da dove deriva la sua denominazione? Secondo le informazioni pubblicate su I Borghi più Belli d’Italia, il suo nome trae origine da Santa Maria Maddalena, la Patrona, festeggiata il 22 luglio. Quest'è la teoria più plausibile. E tale località balneare risulta essere la maggiore tra tutte le altre appartenenti all’arcipelago delle Cunicularie.
Perché definiamo La Maddalena una tappa ambita fin dalla preistoria? A questo comune approdano i navigatori preistorici per importare l’ossidiana e la selce. Queste poi vengono commerciate nel resto dell’Europa. Trovandosi in una posizione strategica, precisamente nelle Bocche di Bonifacio, questa terra diviene un terreno di incontri e purtroppo anche di scontri.
Dopo le navi preistoriche, vi giungono le flotte dei romani. A quale scopo? Esse mirano a collegare la Spagna con Roma. Oltre ad essere nel mirino di carattere espansionistico, La Maddalena viene scelta come meta di raccoglimento e meditazione dai monaci solitari. Ci troviamo in un periodo storico alquanto delicato, che vede protagonisti i Giudicati, cioè coloro che fungono da intermediari tra la Giudicessa Adelasia di Torres ed il Papa.
La Maddalena: una storia dal sapore dualistico di contese e convivenza pacifica
Nella sua storia, La Maddalena si ritrova in una sorta di dualismo. Da un lato, essa è dilaniata dalle invasioni dei corsari barbareschi, provenienti dall’Africa settentrionale. Pertanto, questa terra si deve adattare ad essere sia un rifugio sia un luogo capace di difendersi.
Tuttavia, non tutte le visite da parte di stranieri si rivelano deleterie. Infatti, qui nel XVI secolo vi arrivano i pastori corsi, per la vicinanza con la Corsica meridionale. Essi, invece di comandare, si stanziano pacificamente, creando un’armoniosa comunità. Nonostante le buone intenzioni esotiche, sopraggiunge un cambiamento inatteso che rompe gli equilibri.
Nel 1767 il Regno di Sardegna, non avendo il controllo militare su quella parte de La Maddalena, presenta il conto. In che modo? Obbligando i pastori corsi a divenire sudditi sardi e non più coinquilini. Il governo, così, occupa militarmente quello spazio, forzando gli uomini provenienti dalla Corsica ad arruolarsi nella Marina Militare.
Da terra pacifica, La Maddalena viene trasformata in un avamposto militare, che entra in conflitto con la Francia. Tanto da spingere perfino Napoleone a tentare di invaderla. Dopo di lui, questa terra riceve la visita dell’ammiraglio Nelson, il quale vi orbita attorno per rifornire le sue flotte. Al contrario degli altri, quest’ultimo mostra gratitudine per gli aiuti donati dagli abitanti, omaggiando la chiesa locale con due candelieri ed un crocifisso d’argento. Non è cosa da poco, considerando le consuetudini dell’epoca.
La Maddalena tra calorosa accoglienza riservata a Garibaldi e tempra granitica nell’azione difensiva
La Maddalena è una terra ricca sotto ogni aspetto. Non le manca un retaggio storico di tutto rispetto. Tantomeno il magnetismo. Essa viene scelta, in particolare, dall’intrepido Garibaldi, che vi giunge in esilio. Naturalmente gli abitanti gli riservano un’accoglienza degna di un eroe.
Purtroppo, la quiete non dura per La Maddalena, che si trasforma in una Piazzaforte Marittima, per proteggersi dagli attacchi. Soprattutto da quelli francesi. Allora, in che modo si difendono i locali? Mediante la costruzione di canali di accesso, collocati presso le alture. Tali strutture difensive hanno la forma di anelli, alla cui base vi sono addirittura delle fortificazioni che servono a proteggere i confini nazionali dall’ingresso delle flotte della marina militare estera.
Così, durante le guerre si ricorre all’impiego di batterie mimetizzate ricoperte da scaglie di granito. Praticamente, una ricetta d’eccellenza pensata ad hoc per passare inosservati, sotto lo sguardo vigile degli aerei nemici. Ecco che il granito diviene una fonte di commercio per La Maddalena, con la crescita della sua industria e l’esportazione.
La Maddalena apre le sue porte per condurti alla (ri)scoperta del suo animo caloroso e tenace
Quando arrivi a La Maddalena, hai la possibilità di visitare dei luoghi che ti fanno comprendere quanto le difficoltà riescano a segnare la memoria. E da queste trarrai sicuramente degli insegnamenti. A questo serve la storia.
Tra i posti da visitare citiamo, innanzitutto, il Palazzo Comunale. Perché? Qui sono custodite le colonne d’ingresso, bombardate nel 1943. Poi, ti consigliamo di visitare la Sala Consiliare, in cui puoi vedere lo stendardo realizzato dagli abitanti nel 1793, allo scopo di difendersi dai francesi. E su di esso leggerai la frase: “Per Dio e per il Re vincere o morire”.
Dopodiché facciamo un salto nella Piazza Comando, dove le palazzine sono state edificate con una disposizione che ricorda la forma di una corona. Qui si tenevano le cerimonie e le parate militari.
Un altro sito degno di nota è il Forte S. Andrea, edificato nel 1790 al fine di proteggere i confini dalle invasioni dei francesi. In seguito, questa struttura diventa un carcere per prigionieri politici.
Infine, ammiriamo la Colonna Garibaldi, costruita nel 1907 per celebrare i cento anni dalla nascita di Garibaldi. La colonna è realizzata in granito.
La Maddalena: un piatto di leccornie tra svago e buona cucina tutto da gustare
A bordo de La Maddalena è possibile salpare alla volta di saperi (come abbiamo visto) ma anche di sapori. Puoi respirare aria pura presso il suo Parco Nazionale, dove si possono vivere esperienze outdoor nell’arco dell’anno. Non solo d’estate. Poi, il centro storico del comune ti accoglie con i suoi bar e ristoranti. E per lo shopping trovi le boutiques esclusive.
Ami lo sport e non vuoi rinunciarci nemmeno in vacanza? Nessun problema. Poco distante da qui, a Caprera, puoi praticare trekking o jogging. E se preferisci, anche una passeggiata a cavallo. Tutto questo svago ti fa venire fame? Sei nel posto giusto. Gustiamo insieme una ricetta sarda tradizionale.
La Maddalena in un piatto di Maccarones a ferrittus, conditi con la ricotta
Ti proponiamo una ricetta della tradizione sarda, che puoi trovare a La Maddalena, pregustandola sin da ora: Maccarones a ferrittus, conditi con sugo di funghi. L’abbiamo selezionata dal libro di ricette LA CUCINA SARDA IN 450 RICETTE TRADIZIONALI, de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Cosa sono i Maccarones a ferrittus? La pasta fatta in casa, con l’ausilio di un ferretto intorno al quale la si avvolge. Lavorare la pasta è un trucco antistress, alla stessa stregua dell’impasto del pane. Perciò puoi cimentarti anche per divertimento!
Per gli ingredienti abbiamo bisogno di:
- 600 g di farina
- Quattro uova
- Un dl di olio extravergine d’oliva
- Sale
Adesso passiamo alla lavorazione. Impastiamo: farina, uova, olio e sale, ottenendo un impasto omogeneo. Se occorre, durante l’esecuzione, aggiungiamo qualche goccia d’acqua. Dopodiché, stendiamo il composto ottenuto, dandogli la forma di un serpente. Così, tagliamo la pasta a tocchetti e li avvolgiamo attorno al ferretto. Una volta ottenuta la forma circolare, sfiliamo il ferretto e adagiamo i maccarones in cesti di paglia oppure all’interno dei setacci. Qui, diamo alla pasta il tempo di asciugare, avendo cura di versarci su un velo di farina.
La Maddalena: il buono del mondo pastorale nei Maccarones a ferrittus conditi con la ricotta
La Sardegna, si sa, è nota anche per i suoi formaggi. Ed in questo approfondimento su La Maddalena, concludiamo con la ricotta sui maccarones, come il cacio sui maccheroni, per l’appunto. Questo piatto ha il gusto del calore pastorale, proprio degli ovili, in cui vi trovavano riparo i pastori, durante la pioggia ed il freddo dell’inverno. È una ricetta semplice e gustosa.
Qui proponiamo gli ingredienti per sei persone:
- 300 g di ricotta di pecora
- 100 g di burro.
In una padella, dapprima sciogliamo il burro e poi, una volta sciolto, aggiungiamo la ricotta. Nel frattempo, lessiamo i maccarones. Una volta cotti, scoliamo quasi tutta l’acqua. È importante conservarne un po’ per ammorbidire poi la ricotta.
Infine, servire a tavola il formaggio, che ognuno può grattugiare a piacimento sul proprio piatto. Pensa che un tempo, la ricotta veniva mantecata soltanto con un filo d’olio. Il burro non si utilizzava affatto. Pertanto, se vuoi vivere appieno lo spirito sardo, segui questa variante.
Dunque, cosa ne pensi? Ti ringraziamo per averci letto e ti auguriamo Bae in bonora e a torrare sanu: “buon viaggio, possa tornar sano”, dal Vocabolario Sardo-Logudorese/Italiano.