Grotta della poesia in Puglia: un piccolo grande specchio d’acqua che riflette tenacia e rigenerazione
Grotta della Poesia. L'origine del suo nome non è soltanto meramente romantica. Come in ogni specchio d’acqua che si rispetti, abitano fauna e flora ittiche ed al contempo, singolari storie. E credici, che questo approfondimento ti stupirà.
In molti vanno alla ricerca di grotte suggestive da visitare. E tra queste spicca la Grotta della Poesia. Perché nel titolo c’è scritto Piccolo Grande specchio d’acqua? La grotta è conosciuta esattamente con la denominazione di Grotta della Poesia Grande e Piccola. A prima vista può sembrare contraddittorio, ma morfologicamente non lo è. Più avanti sarà chiarito il concetto.
Grazie a queste sorgenti d’acqua viva, è possibile visitare, non solo con gli occhi ma anche con il cuore, la Grotta della Poesia. Innanzitutto, si parte dalla collocazione geografica. Poi, esploriamo le sue caratteristiche morfologiche. Fatto ciò, si passa a conoscere l’origine del suo affascinante nome. Ed infine, si termina con una sorpresa canora.
È bene tenere presente questa regola: rispettare le normative vigenti in qualsivoglia luogo. Non per essere bacchettoni. Ma per preservare la natura, affinché ognuno possa ammirarla. Altrimenti, non solo si incorre in sanzioni pecuniarie. Ma quel che peggio, si deturpa il paesaggio.
Allora, se anche tu condividi gli stessi valori divulgati in questo contenuto, sei il/la benvenuto/a nella Grotta della Poesia, sia in quella Grande che in quella Piccola. Buon respiro di libertà!
Indice
- Grotta della Poesia: le sue rime salentine sono baciate dall’archeologia dell’Adriatico
- Grotta della Poesia: specchio d’acqua dall’animo autenticamente selvaggio e romantico
- Grotta della Poesia: i suoi versi si ispirano alla contemplazione della bellezza da preservare
- Grotta della Poesia: una limpidezza di sentimenti che scorre in musica
Grotta della Poesia: le sue rime salentine sono baciate dall’archeologia dell’Adriatico
Dove si trova la Grotta della Poesia? Questa piscina del tutto naturale è in provincia di Lecce, sulla costa adriatica. Per individuarla, occorre raggiungere la località di Roca Vecchia, altra miniera archeologica, tra San Foca e Torre dell’Orso.
È bene precisare che Roca Vecchia rientra tra le Marine di Melendugno. Quest’ultima è una città nota anche per il miele. Per chi desidera trascorrere delle vacanze lontano dalla vita frenetica, questo è il posto ideale.
Perché definiamo Roca Vecchia una miniera dell’archeologia? La risposta arriva dalla fonte Visit Melendugno Portale Turistico Ufficiale. Nel corso di scavi archeologici, sono emerse delle fortificazioni difensive originarie dell’Età del Bronzo. Ed oltre ad esse, vi sono reperti dei Messapi. Dagli scavi sono evidenti, inoltre, resti di incendi, appiccati da invasori tra il quindicesimo e sedicesimo secolo. Tuttavia, i reperti non consentono di identificare con certezza gli autoctoni popoli primitivi. Tantomeno si può comprendere se le mura difensive servissero a proteggere la città o un luogo di culto.
Quando i Messapi lasciano Roca Vecchia, vi giungono gli anacoreti, nell’Alto Medioevo. Nel sedicesimo secolo, la città rinasce grazie all’intervento del conte Gualtieri di Brienne. Ma la tregua purtroppo non è destinata a durare. Nel 1480, Roca Vecchia viene nuovamente assediata dai Turchi. Successivamente, essa viene occupata dai pirati. Insomma, un avvicendamento di invasioni, rinascite e occupazioni. Ciò che resta ai giorni nostri è la bellezza che permea gli occhi. E cosa ancor più importante una lezione fondamentale: imparare a proteggere la propria identità.
Grotta della Poesia: specchio d’acqua dall’animo autenticamente selvaggio e romantico
La Grotta della Poesia è considerata una tra le più belle perle idriche al mondo. Sebbene il bacino d’acqua si trovi in un posto alquanto aspro, la sua meraviglia è data proprio dall’accostamento degli opposti. Dolcezza e animo selvaggio. Un vero spirito autentico. La Grotta della Poesia non è la sola protagonista di quella zona. A tenerle compagnia accorrono altre baie e calette, quali Baia di ‘Nfucaciucci e Portulignu.
Come si è formata la Grotta della Poesia? Alla base della sua creazione c’è un fenomeno carsico, che in maniera costante e graduale le ha dato vita. Tutto è avvenuto per mezzo dell’azione erosiva delle acque. Così questo sogno ad occhi aperti è diventato realtà. La Grotta della Poesia si distingue poi in:
- Grotta della Poesia Grande, dalla forma di ellisse, con assi di circa 30 e 18 metri, distante 30 metri dal mare aperto;
- Grotta della Poesia Piccola, avente assi di 15 e 9 metri, lontana dal mare aperto circa 70 metri in linea d’aria.
Nella Grotta della Poesia Piccola sono state scoperte iscrizioni riconducenti a tre popoli distinti:
- Messapi
- Greci
- Latini.
Morfologicamente parlando, entrambe le grotte sono collegate da un canale, in cui è possibile nuotare o muoversi a bordo di piccole imbarcazioni. Ogni qualvolta gli avi dovevano intraprendere una lunga navigazione, ne tenevano o lasciavano tracce scolpite sulla pietra. È affascinante leggere o semplicemente ammirare come il tempo abbia gelosamente custodito messaggi del passato.
Grotta della Poesia: i suoi versi si ispirano alla contemplazione della bellezza da preservare
La Grotta della Poesia ha ispirato vari versi. Secondo una leggenda, molti poeti l’hanno raggiunta, perché incantati dalla bellezza di una donna, cha faceva il bagno nella grotta. Successivamente, tale fascino, insieme alla decorazione del paesaggio ha attratto un numero infinito di visitatori.
Ogni incanto naturale è al contempo fragile. Occorre sapere che la Grotta della Poesia è visitabile, certo. Ma a patto di rispettare determinate regole. Se uno non le rispetta, non è detto che anche gli altri debbano imitarlo. Facciamo appello al nostro buon senso. La tariffa di ingresso è stabilita dalle normative vigenti, cui far riferimento. Meglio informarsi per tempo.
Una volta sul posto, per la propria incolumità e per quella della grotta, è vietato:
- Avvicinarsi al costone roccioso a picco sul mare, perché potrebbe sfaldarsi;
- Fare il bagno (anche se qualcuno infrange le regole, non va imitato);
- Portare cibi e bevande;
- Sistemare ombrelloni e sdraio;
- Praticare commercio ambulante;
- Gettare rifiuti;
- Effettuare scavi non archeologici e non autorizzati;
- Entrare nei cunicoli.
Chiunque venga colto in fragrante, è soggetto a severe pene pecuniarie. Quindi, per favore, amiamo la natura, senza oltrepassare i limiti della decenza.
Grotta della Poesia: una limpidezza di sentimenti che scorre in musica
La Grotta della Poesia deve l’origine del suo nome al termine bizantino Posia, cioè sorgente d’acqua potabile. Tra le ipotesi leggendarie, citiamo questa che è una traduzione letterale. Tanto per rimanere in tema, concludiamo l’approfondimento con dei versi canori.
I canti popolari salentini, molto diffusi, narrano spesso storie passate. Qui citiamo alcuni versi di Lu rusciu te lu mare, ossia “il rumore del mare”, che racconta un amore impossibile. La fonte di consultazione è Associazione Archès. Comunque, con questo approfondimento in conclusione, ti auguriamo tutta la felicità possibile. Grazie per aver letto.
Na sira ieu passai de le patule
E ntisi le ranocchiule cantare.
“Una sera io passai dalle paludi/e sentii le ranocchie cantare”.
A una una ieu le sintia cantare,
Ca me pariane lu rusciu de lu mare.
“A una una io le sentivo cantare/che mi sembravano il rumore del mare”.
Lu rusciu de lu mare è mutu forte,
La fija de lu re se dae alla morte.
“Il rumore del mare è molto forte/la figlia del re si dà alla morte”.
Iddha se dai alla morte e jeu alla vita,
La fija de lu re sta se marita.
“Lei si dà alla morte ed io alla vita/la figlia del re sta per sposarsi”.
Iddha sta se marita e ieu me ‘nzuru;
La fija de lu rre me dae nu fiuru. (...)
“Lei sta per sposarsi, io prendo moglie/La figlia del re mi dona un fiore”. (...)